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Monthly Archives: gennaio 2010

Il mercoledì 2 dicembre, durante la pausa di pranzo, il nostro gruppo di studenti si trova a Nabar, pronti a sfamarsi come in tutti i mercoledì.. Solo che questa volta gli viene chiesto – senza nessun preavviso – di evitare l’uso delle posate.

Questi attrezzi fanno parte talmente indispensabile dal nostro paesaggio del mangiare, sembra che ci fossero esistiti da sempre. Be’, l’idea del coltello esisteva nella preistoria, forse è nata nella testa di un uomo il cui piede è stato tagliato da una pietra, mentre camminava scalzo sul prato. I primi cucchiai che hanno sostituito la mano come raccoglitore di liquidi erano le conchiglie e vari gusci che si trovavano nel proprio abitat. Ma le forchette?

Nel libro di Henry Petroski, The Evolution of Useful Things, si racconta l’evoluzione della forchetta (tra percorsi di vari oggetti ordinari che però hanno una storia straordinaria), scopriamo che solo nel XIV secolo appiono le forchette sul tavolo italiano, mentre in Inghelterra viene accettata la forchetta solamente nel XVII secolo, dopo che viene presa in giro come “ornamento da femmine che vogliono risparmiare sui tovaglioli”.   

(guardate attentamente qusti disegni dal XIV seolo: non esistono le forchette!!)

Tornando a nabar: ora immaginiamo che qualcuno abbia strappato queste pagine dalla nostra memoria collettiva, all’improviso, continuiamo a mangiare le stesse cose ma dobbiamo arrangiarci senza l’aiuto di questi utensili progettati apposta..

(che tra l’altro fanno parte del processo della definizione e del design delle forme dei nostri cibi)

Ma.. attenzione! – senza preavviso – vuol dire che non c’è stato il tempo per progettare, recuperare, lavorare, sviluppare… Cosi diventa un esercizio di pura improvisazione.

È interessante osservare quanto la nostra mente – progettuale (e allo stesso tempo condizionata..) – ci fa inventare..

E poi c’è qualcuno che osa tornare a quella dimensione dimenticata..